GRAN FONDO DEL CONERO
resoconto percorso breve, dal furgone di fine corsa

dal Forum
28/03/2002 21.48.00

intervento di: Damiano di Roma

Come tutte le storie vere, anche questa comincia da lontano, e precisamente da Domenica 10 Marzo. Stavo seduto davanti al pianoforte in sala prove, con gli altri AmarChords, come altre volte, senza motivo apparente, all'improvviso una scossa elettrica all'altezza delle vertebre lombari. Ahi! Ci risiamo. E' arrivata lei: la lombosciatalgia.
Per chi non la conosce è una sorta di tortura cinese, come un roditore che ti mangia le ossa, che non trovi una posizione che ti faccia star meno male.
Chissenefrega!!! Mi metto il mio busto ortopedico, e continuo la vita. Il 22 dobbiamo suonare per la festa di primavera e poi c'è la Granfondo del Conero.
Quindi vado a lavorare regolarmente (transennato), faccio le prove col gruppo e trovo pure il modo di fare qualche chilometro in bici.

23/03/02
Arriviamo a Loreto dopo un'avvisaglia di neve sul Gran Sasso. Fa freddo.
Devo trovare una Farmacia perché ho dimenticato le pillole per l'ipertensione a casa. Trovata.
Dopo cena passeggiatina per vedere la strada dell'arrivo. Vediamo anche un'esibizione di Assuero ed Andrea sulle loro "qualità" verbali.
La mattina successiva, di buon ora, pronti per la partenza. Fa un freddo della "Madonna" ma proprio la Madonna ci protegge con un po' di sole. (Sono senza busto dopo due settimane). Puntuale la partenza, si sale per la prima salita grazie alla tripla che finalmente sono riuscito a montare. Mi chiedo: "dove vado?" "Porto a spasso il bambino che è in me!" Come scritto sulla home page.
Finisce il benefico influsso della piazza di Loreto. Si sale verso Recanati in cerca di una nevicata che tutto sommato ci da meno fastidio di quanto temessi.
Giù in discesa e poi avanti verso il ristoro, una pizza rustica da sballo. Si riparte, sto abbastanza bene, ho solo freddo, un po' di tosse, il vento forte e freddo mi colpisce laterale. All'improvviso rieccola, dolore! La schiena.
Già l'anno scorso da Lugo tornai con la lombalgia e che ??.!!! Vado avanti, ancora un po', il vento sempre più freddo è ora di fronte. Mi chiedo: "ma dove vado?" Mi sa che sto bambino che porto a spasso è proprio deficiente. Mi fermo e salgo sul furgone: fine corsa.
Gli amici senzafretta continuano a pedalare controvento. Io col mal di schiena ma ormai al calduccio li seguo seduto nel furgone. Si prosegue sempre ultimi fin quando non raggiungiamo un anziano ciclista con una mantellina con su scritto Italia. Prova a tenere in lento passo dei senza fretta, ma non ce la fa. Si stacca. Il furgone, impeccabile, lo segue. Il ciclista ondeggia, annaspa, lotta contro le raffiche di vento. Macina chilometri lentissimo ma non molla nemmeno un istante. Carichiamo un ciclista che si ritira. Sale farfugliando: "ero primo, cosa mi è capitato, ecc. ecc.". Penso che il freddo lo ha sconvolto più che al sottoscritto. Frattanto "Italia", ondeggiando, ansimando, ultimo staccato dagli ultimi, prosegue!! Mitico!! Comincio a provare invidia per il suo coraggio, per la sua tenacia. Siamo all'inizio della salita di Loreto, come un carrarmato sale oscillando a destra e sinistra e recupera anche due senza fretta. Alla fine lo incontro per qualche secondo e gli faccio i complimenti e lo saluto. Un po' mi dispiace di non aver avuto la sua tenacia e di aver abbandonato.

Ora sono passati alcuni giorni. Dopo un viaggio di ritorno da tregenda e quattro giorni di letto mi sono alzato con il busto ortopedico ed ho voluto raccontarvi la mia esperienza.
"Italia" sei veramente mitico.
Sapete che vi dico?
Mi sa che ho voglia di ripartire.
Schiena o non schiena, freddo o non freddo.

               


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