Gran Fondo del Conero


Marcelli di Numana (AN), 21 marzo 1999


Gentile Redazione,

alla Granfondo del Conero, primo appuntamento del Gruppo dei Senza Fretta (http://www2.imar.net/senzafretta/appun99.htm), mentre Luciano di Portorecanati e Leo di Osimo hanno affrontato il percorso breve, da solo mi sono avventurato nel percorso lungo confidando in qualche adesione strada facendo. E così ho conosciuto Antonio di Sarnano.

A parte la gara a livello professionistico dei primi, ed altre "battaglie" nelle prime schiere, alla Gran Fondo del Conero hanno trovato spazio e adeguata assistenza anche i più tranquilli.

Antonio ed io abbiamo viaggiato benissimo sulla soglia media dei 19 km/orari assistiti da un fine-corsa veramente eccezionale. Con i due volontari si è presto instaurato un perfetto accordo. Anzichè seguirci semplicemente per "raccoglierci" in caso di cedimento, sono stati attivissimi nel passarci rifornimenti "volanti" e anticiparci negli incroci non presidiati fermando il traffico al nostro passaggio. Inoltre, sulle rampe più "toste" di Camerano e Varano, si son dati da fare anche per rallentare il traffico che scendeva in direzione opposta, così da permetterci di addolcire la pendenza zigzagando in tutta sicurezza. A causa della differenza dei rapporti (39x21 Antonio e 30x24 io) in questi punti è stato proprio impossibile pedalare appaiati e godersi la salita chiacchierando e scherzando, ma poi salendo molto più dolcemente verso il Poggio ci siamo gustati delle viste sul mare azzurrissimo veramente belle e "tonificanti". Ultimi ed in perfetta tabella di marcia come già comunicata all'organizzazione, appena tagliato il traguardo ci è stato immediatamente consegnato il diploma completo anche dell'esatto tempo impiegato. Un servizio veramente efficiente!

Meno efficiente invece il pasta-party, organizzato un po' distante dall'arrivo, nella terrazza vista-mare dell'Hotel Santa Cristiana. A parte il piatto di pasta scotto e freddo tenutomi in serbo da mia moglie, non c'era rimasto assolutamente nulla. Solo molto più tardi, a premiazione iniziata, è stata portata una cottura supplementare per gli ultimi arrivati, cronometristi e addetti ai servizi, fine-corsa compresi. Ma, a parte la pasta, neppure un biscotto.

Invece rifornitissimi sono risultati i ristori, in particolare quello di Sambucheto con delle gustose crostate salate da mettersi lì e non ripartire più. Rifornito persino di bruschetta, ma dislocato male, perchè proprio prima dell'impegnativa salita di Cingoli, il ristoro di Troviggiano. Sufficiente e tenuto aperto fino al nostro passaggio anche l'ultimo ristoro, quello di Osimo, dove i miei familiari avevano comunque organizzato un ristoro d'emergenza proprio per gli ultimi.

Molto male, anzi nota di assoluto biasimo per la partenza: quasi mezzora di ritardo è inaccettabile, per non parlare poi del tratto iniziale ad andatura controllata ad oltre 40 km/h!

Insomma, c'è sicuramente spazio per migliorare. Questa manifestazione, iniziata qualche anno fa nella disorganizzazione più incredibile, sta via via prendendo una sua fisionomia grazie anche ad un percorso mare-monti-mare che, per dirla a mo' di guida turista, merita il viaggio.

Pio dei Senza Fretta



(Lettera inviata il 28/3/99 a Cicloturismo)


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